martedì 25 gennaio 2011

Donne. Punto e basta.

Le donne continuano a fare molti errori, noi continuiamo a fare errori.
Ci sono quelle che si mettono in fila ad Arcore per fare le vallette e le veline. Ci sono quelle che fanno le mignotte (non escort, ribadisco) perchè hanno avuto una vita diffcile o ambiscono al guadagno facile. Ci sono quelle che lavorano onestamente, guadagnano 1000 euro al mese, crescono figli, hanno un compagno. Ci sono quelle che vanno all'Ikea o al centro commerciale la domenica. Ci sono quelle che fanno le badanti agli anziani.
E ci sono quelle che fanno politica. In un mondo di uomini. A volte ci sono quelle che fanno le vallette e fanno pure politica, di conseguenza. E ci sono quelle che fanno solo politica, per vocazione, per l'ambizione di cambiare il mondo.
Ci ho provato anche io a fare politica. Sono stata sempre di spirito anarchico, libertario. A 16 anni, mentre i maschi giocavano a calcetto, io mi chiudevo in biblioteca a leggere gli Atti della II Internzionale e ho deciso che Bakunin mi piaceva di più di Marx e che il potere era una brutta bestia, che come dice Montalban "Il potere qualche volta non corrompe, ma ti trasforma in una spugna che si impregna di tutto quello che le buttano addosso".
Poi ho conosciuto il mio compagno che, ironia della sorte o contrappasso dantesco o inconscio psicanalitico, faceva politica, di professione, studiava politica e faceva politica, perchè come dice sempre "la politica è una scienza esatta e bisogna studiarla".
E quindi sono diventata curiosa, mi sono detta perchè no?
Dopo tanti incontri e tanti partiti (tutti di centrosinistra) ho capito perchè no:
- la politica è inutile, è fatta di tante riunioni inutili in cui si parla in termini inutili di cose inutili, per la maggiorparte delle persone normali, ma utilissime per i giochi di potere che cominciano da "chi comanda nella sezione", procedono con "chi comanda nel municipio" e finiscono con "chi comanda nella città". E' difficile che si vada oltre, andare oltre significa essere fuori da interessi specifici e non è mai così.
- la politica è noiosa perchè è fuori dalla realtà; è fatta di persone che vivono soltanto di questo, non hanno coscienza di quello che succede là fuori, giocano tutta la loro vita a valutare se uno 0,000000% in più o in meno gli leverà la poltrona da sotto il culo (e non parliamo di poltrone serie, ma di incarichi burocratici, di posti di rappresentanza che si sono inventati da soli e che non rapresentano una beneamata.....).
- la politica è scorretta, è una guerra per bande: ora tu mi sei alleato, ma attento che domani mi sarai nemico e poi dopo domani alleato e così via. Ne ho visti troppi perchè qualcuno possa mettere in discussione questa mia affermazione, è oggettiva. E poi cazzarola, ancora oggi, dopo 30 anni, il PD campa soltanto in ragione della guerra D'Alema-Veltroni. E tante piccole guerre di questo tipo ci sono in tutti i partiti, che quanto più sono piccoli più sono teatro di scontri sanguinosi.
- la politica è maschilista, ma non in senso vetero-femminista o di rivendicazione dell'utero. No. Anche questa frase è oggettiva, non si tratta di recriminare, si tratta di chiamare le cose con il loro nome. Personalmente mi è capitato che mi abbiano offerto una candidatura perchè c'era bisogno delle quote rosa...ma soprattutto e principalmente perchè la mia candidatura screditava quell'altro, un maschio. Ovviamente ho rifiutato.
I giochi di potere si consumano sul corpo delle donne. Ma soprattutto sul cervello delle donne. Questo è più grave.
Noi donne abbiamo due possibilità davanti a noi:
1- sbraitare, avere crisi isteriche, gridare al complotto maschilista, aderire a manifestazioni, scendere in piazza, urlare, scrivere, etc. etc. e comunque SOSTENERE SEMPRE UN UOMO COME NOSTRO CANDIDATO

2- dire basta, ma stavolta per davvero e farci rappresentare, non delegare, ma scegliere che sia una donna a parlare per noi. Se non avremo la forza di fare questo, di liberarci della supremazia maschile allora passeremo solo per isteriche, magari pure cozze che alla parola culo e tette fanno un casino, ma poi mettono sempre la crocetta su un nome maschile, perchè così va il mondo. Non lo so voi, ma io sono un pò stufa.


Ps: ad Ostellino che sul Corriere difendeva il diritto di "una donna che sia consapevole di essere seduta sulla propria fortuna" rispondo con le parole di Saramago da Cecità "E cosa avreste fatto voi se, invece di chiedere donne, avessero chiesto uomini? Raccontatecelo, stiamo a sentire."

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